Hannibal è indubbiamente una delle serie dell’anno: pompata, attesa e si potrebbe dire anche ben riuscita se non continuasse a dividere gli animi episodio dopo episodio, tanto da essere giunta a un passo da una cancellazione ormai definitivamente scampata. Tranquillo, siamo comunque ben lontani dalla cialtroneria dimostrata da The Following. Al massimo, se di qualcosa si può accusare questa serie, è di cullarsi fin troppo nella sua ricercatezza, sia a livello visivo che strettamente narrativo, con i suoi continui riferimenti citazionisti a Il silenzio degli Innocenti e Red Dragon, le sue fin troppo sottili caratterizzazioni psicologiche e i costanti parallelismi con l’haute cuisine che permettono allo spettatore più scaltro di gustare ogni puntata come fosse la raffinata portata di un pranzo luculliano. D’altronde non è un caso che ognuna di queste abbia il nome di un delizioso piatto francese. Ma si sa, le pietanze più sopraffine devono essere sempre accompagnate da un vino che ne esalti i sapori. Per fortuna lo sa bene lo studio Momoco (e chi altri?) che ha realizzato questa meravigliosa sigla iniziale. Il Dr. Lecter ne sarebbe quantomeno estasiato.